PAVIMENTI E PORTI
Le aree portuali necessitano di diverse tipologie di pavimentazione, a seconda delle zona e della loro destinazione. Il Codice di Buona Pratica sulla Sicurezza dei Porti ILO – punto 3.3.1 chiarisce le caratteristiche che le superfici calpestatili che un porto dovrebbe avere. Vale la pena di passarle brevemente in rassegna.
Codice di buone pratiche dell’ILO sulla sicurezza e salute nei porti
Le superfici delle aree portuali devono essere:
- Adeguatamente resistenti all’usura ed a sostenere i carichi pesanti che vi transitano piane, o con una leggera pendenza
- Prive di fori, crepe, buche, inutili bordi o oggetti sporgenti
- Uniformi
- Antiscivolo
Si evince quindi che:
- Sia necessario un calcolo strutturale come nei pavimenti industriali. Infatti non solo è ribadito che il supporto debba sostenere adeguatamente i carichi pesanti, sia statici che dinamici, ma che la superficie debba essere priva di fori e buche.
- Siano uniformi, come le pavimentazioni industriali e prive di fori. Vista l’alta movimentazione, uno strato d’usura ad alto spessore è preferibile.
- Siano antiscivolo, e questo è un requisito molto importante avendo a che fare con superfici bagnate. Aggiungiamo che sia sempre preferibile prevedere una leggera pendenza al fine di far defluire velocemente l’acqua marina ( vedi sotto).
L’asfalto è la scelta migliore?
Molto spesso i porti e le banchine vengono realizzate con materiali bitumosi, che tuttavia hanno delle resistenza all’usura nettamente inferiori ad un pavimento industriale con strato d’usura a spessore. Perchè questa scelta? Come prima possiamo leggere il codice di buona pratica.
“Nella scelta dei materiali di rivestimento, si deve tener conto della possibile esigenza di future riparazioni.”
Il termine “materiale di rivestimento” va un attimo contestualizzato, perchè il testo è generico, nel senso che non tratta solo di superfici a pavimento. Come spesso vediamo nelle nostre strade il bitume ha il vantaggio di poter essere rimosso e riapplicato abbastanza facilmente, permettendo di intervenire sulle infrastrutture tecnologiche sottostanti ( Impianto idrico, fognario, elettrico, comunicazioni, ecc. ecc.), anche se facilmente cede qualora non si ricompatti bene il sottofondo. L’asfalto viene infatti citato poco dopo nello stesso testo.
“Olio, carburante ed altri solventi possono danneggiare l’asfalto. Pertanto eventuali dispersioni devono poter essere rimosse immediatamente per ridurre per quanto possibile i danni”
La pulizia dei piazzali, cosi come la loro illuminazione, è infatti importantissima per la sicurezza del lavoro nei porti, ed il bitume viene danneggiato facilmente dalle aggressioni chimiche e meccaniche. ricordiamo che un pavimento industriale resiste facilmente ad oli e solventi industriali, oltre ad avere una resistenza all’usura molto migliore.
Nel confronto aggiungiamo due elementi che non vengono contemplati nel Codice, ma che vanno comunque considerati quando pensiamo ai pavimenti in cls per i porti: l’aggressione alcalina dovuta al sale presente nell’acqua di mare che facilmente può disgregare il cls se questo non viene formulato apposta per resistervi, ( ed ovviamente esistono cls in grado di resistere a questo genere di aggressioni visto che la maggior parte delle dighe portuali sono fatte di calcestruzzo ), e i cicli gelivi comuni a tutte le aree esterne bagnate.
Lo strato d’usura
La maggior parte delle banchine portuali sono sottoposte ad un’usura continua, dovuta sia all’uso continuo, all’aggressione salina, ma sopratutto sono sottoposte ad urti accidentali notevoli. La caduta di un collo, il posizionamento di un container direttamente a terra senza l’ausilio di supporti, il trascinamento di catene, oggetti metallici direttamente sul pavimento, l’uso di gru e macchine di movimentazione con cingoli, sono tutti esempi di urti accidentali che impattano sulla resistenza dello strato d’usura.
Strati d’usura a basso spessore si lesionano, quando non saltano del tutto via, lasciando il calcestruzzo senza protezione. Il Calcestruzzo quindi inizia a consumarsi velocemente, e presto la superficie assume la tipica configurazione bitorzoluta. Infatti a quel punto solo gli aggregati più grandi si frappongono all’usura, mentre il resto, sabbia, cemento ed aggregati di riempimento si sfalda.
La colpa è purtroppo del progettista che deve prevedere uno strato d’usura ad altissimo spessore, superiore a 2 cm. La presenza di inferenze e situazioni accidentali frequenti rende, in questo caso, lo spessore è più importante della resistenza superficiale.
VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’ASFALTO
Dopo queste premesse possiamo tornare a parlare di materiali bitumosi. C’è infatti un evidente scollamento tra quanto detto sopra e l’uso diffuso dell’asfalto o del bitume per i porti, visto che queste superfici hanno una resistenza all’usura piuttosto bassa, mantengono lo sporco, possono sfarinare e si deformano con le variazioni di temperatura. Va però calcolato che l’asfalto pur essendo qualitativamente non ideale, è economico, è per sua natura abbastanza dreanante, ed è resistente all’alcalinità. Inoltre è facilmente ripristinatile con costi e tempi non eccessivi.
Nella pratica scegliere l’asfalto rispetto al calcestruzzo fa parte di una strategia: puntare su un prodotto più economico, che però costringe a continui cicli di manutenzione straordinaria piuttosto che su un prodotto migliore e più definitivo. Ma sopratutto l’asfalto è visto come una soluzione a quanto visto prima: “Nella scelta dei materiali di rivestimento, si deve tener conto della possibile esigenza di future riparazioni.” Se tali riparazioni sono necessarie e preventivatili, meglio puntare su un supporto qualitativamente inferiore ma che permetta di essere ripristinato con maggior facilità e a minor costo. Esistono però altre soluzioni molto più tecnologiche.
Una soluzione industriale : Il LASTROSYSTEM
Un’ottima soluzione è usare lastre di cemento prefabbricate, con strato d’usura ad alto spessore, che allineate le une alle altre formano un pavimento resistente all’usura e perfettamente rimovibile. Dopo eventuali ispezioni o riparazioni dei sistemi tecnologici presenti sotto il pavimento si possono semplicemente riposizionare le piastre. Questo è sicuramente un importante vantaggio.
Inoltre il Calcestruzzo ha un impatto ecologico sul mare molto minore rispetto all’Asfalto, la cui principale componente, il Bitume è assai pericoloso per l’abitar marino.
Attenzione agli spolveri
Come riferito nella norma NTC 2018 per quanto riguarda le pavimentazioni di aree esterne, ( ed i porti sono aree esterne soggette a condizioni climatiche estreme) i sistema di indurimento a spolvero di quarzo non è un metodo adeguato per realizzare uno strato d’usura nei Porti.
Planarità, Antiscivolo
Un altra caratteristica importante che deve possedere una pavimentazione portuale è l’antiscivolo. Questo viene dato rendendo la superficie più ruvida con sistemi meccanici o chimici. L’irruvidimento rende la superficie più sicura. Inoltre bisogna sempre considerare una leggere pendenza, MAI VERSO IL MARE, ma verso pozzetti adeguati a raccogliere eventuali inquinanti. Normalmente la pendenza non deve essere superiore all’2% ( 10% sulle rampe).
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