Il pavimento industriale è un manufatto strutturale, non uno strato di finitura ed in quanto tale è tenuto a sopportare delle sollecitazioni di carico, statico o dinamico (CNR2014- UTC 2018). Se il pavimento industriale è ben progettato risponderà ai carichi indotti sulla superficie, ridistribuendoli in modo coattivo con il sottofondo, senza subire deformazioni anelestatiche e/o permanenti. Il pavimento può essere definito come una struttura rigida, ma al contempo può essere paragonato ad un sistema di masse continuo, su cui agiscono delle forze che si esprimono generalmente come momenti flettenti positivi sulla superficie interna della soletta, e come momenti flettenti negativi sui bordi dei giunti in soluzione di continuità.
In altre parole è un sistema di masse continuo che agisce omogenizzandosi con il terreno sottostante in modo differente in base al tipo di carico gravante.
Che tipo di carichi gravano sul pavimento? Fondamentalmente sono di due tipologie: statici e dinamici.
La differenza tra i primi e secondi è evidente: il carico statico insiste sempre sulla stessa porzione della piastra, mentre i carichi dinamici sono in movimento su di essa. Quando si valutano i carichi è utile definirli in base a come la massa insiste sulla superficie:
- Carichi Statici
- Carichi a Terra
- Carichi Puntuali
- Carico Statico con masse vibranti
- Carichi Dinamici
Carichi STatici
Per quanto riguarda i carichi statici si fa riferimento normalmente alla determinazione delle tensioni di flessione secondo il modulo di tensione delle piastre poggianti su suolo elastico, o teoria del terreno di Winkler. Si determina il modulo di reazione del sottofondo, in caso adeguandolo secondo necessità, quindi si possono dimensionare lo spessore della piastra e la classe di resistenza del Calcestruzzo RC (Le norme impongono di non usare mai calcestruzzi con <RC 30, ma noi consigliamo >RC 35) .
“La tensione di trazione massima indotta dai carichi agenti sulla lastra dovrà risultare in tutti i punti inferiore alla resistenza a trazione ammissibile in fase di progetto. ” ( cfr Codice di buona pratica Conpaviper)
CARICHI A TERRA
Sono carichi uniformemente distribuiti che si appoggiano completamente o in parte sul pavimento, come ad esempio i pallets stoccati , i macchinari. Non creano particolari sollecitazioni sul pavimento, perchè normalmente la massa si distribuisce in modo uniforme sulla superficie. Bisogna comunque considerare che il pavimento potrebbe essere sottoposto a stress meccanici di tipo incidentale quando si movimentano merci sulla sua superficie. Generalmente i carichi a terra non consumano il pavimento, e non richiedono un’attenzione particolare alla progettazione dello strato d’usura.
CARICHI PUNTUALI O CONCENTRATI
E’ il tipico caso di carichi posizionati su scaffalatura, o su piantane, dove la merce stoccata sulle scaffalature grava esclusivamente sui piedini d’appoggio ( Piantane ), aumentando notevolmente la tensione di trazione sul pavimento. Tale aumento è dovuto da un lato alla ridotta area di appoggio della piantana ( quindi a parità di peso la pressione sarà superiore ), dall’altro all’aumentata massa delle merci stoccate ( il vantaggio della logistica verticale è proprio di poter stoccare un maggior peso di merci per mq di magazzino ).
CARICO STATICO CON MASSE VIBRANTI
Questo è un tipo di carico un pò inusuale, dato da macchinari, spesso di grandi dimensioni, con grandi masse in movimento, come grandi macchinari metalmeccanici, grandi rotative ecc ecc. Le macchine di questo tipo, oltre a gravare sul pavimento spesso con grandi carichi concentrati, trasmettono ad esso delle vibrazioni, che possono a loro volta trasmettersi sul suolo. In questi casi è necessario verificare molto accuratamente massicciata e sottofondo, ed, per buona precauzione, dimensionare maggiormente la piastra. In casi particolari occorre predisporre una fondazione propria. Lo spessore dello strato d’usura del pavimento può essere un fattore chiave li dove particolari ancoraggi o tasselli possono trasmettere vibrazioni e creare fratture e/o distacchi.
CARICHI DINAMICI
Il carico dinamico è dato dal passaggio di mezzi e merci sul pavimento, con carrelli elevatori, autocarri, transpallet a mano, autoarticolati o mezzi cingolati. Al carico della merce di aggiunge la tara del mezzo, e oltre alla tensione provocata dall’impronta della ruota e/o dal cingolo vanno considerati anche altri fattori, come l’attrito, gli effetti di passaggio sulle piastre e sui giunti, ecc ecc. Gli effetti del passaggio del carico dinamico sono infatti complessi, perchè da una parte bisogna considerare oltre all’impronta della ruota anche altre variabili, come lo spessore ed il materiale di composizione della ruota stessa. Questo perchè il carico dinamico oltre a gravare in continuità su piu punti della struttura provoca attrito e consumo della superficie, considerando anche che, il piu delle volte, i movimenti seguono traiettorie stabilite e punti di passaggio obbligati. In questi casi dimensionare anche lo strato d’usura in fase progettuale è fondamentale.
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