Chi è il consulente del pavimento
La figura del consulente esterno per la scelta, la progettazione ed il controllo di posa in opera dei pavimenti industriale è diventata una realtà anche in Italia. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un ribaltamento sostanziale del mercato. Se prima il pavimento era considerato un’opera accessoria da fare in economia, oggi molti operatori lo considerano, giustamente, un’elemento chiave dell’immobile.
Il consulente del pavimento industriale è quindi una figura capace di consigliare il committente ed il progettista individuando la tipologia di intervento ottimale tenendo in considerazione % elementi fondamentali, ossia:
- Desiderata del committente. Ossia le necessità espresse dal committente, i suoi bisogni funzionali, e le specifiche estetiche, ma anche ill “tempo di vita utile” previsto, ed ovviamente il budget.
- Destinazione d’uso. Non sempre il committente è in grado di eviscerare e mettere nero su bianco le sue necessità tecniche. In questo caso viene incontro al consulente la definizione della “destinazione d’uso”, che permette di trasformare le necessità e renderle specifiche tecniche. Questa fase è ovviamente fondamentale e fa parte del bagaglio tecnico e teorico del consulente.
- Studio di fattibilità. Spesso le soluzioni migliori sulla carta non sono attuabili, a causa di variabili geologiche, logistiche, procedurali, necessità tecniche o semplicemente climatiche o ambientali. Questa fase è assolutamente fondamentale perchè prodotti e soluzioni tecniche devono sempre essere ” messi a terra” nel contesto reale. Segue quindi stesura del capitolato, considerando anche le esigenze e le tempistiche di cantiere.
- Prequalifica, Verifica tecnica e posa in opera. La teoria è solo una parte del lavoro del consulente, che deve essere perfettamente in grado di supervisionare la posa in opera e correggere immediatamente eventuali errori. La prequalifica ed il controllo dei materiali per verificare che essi siano in linea con quanto previsto in capitolato è fondamentale, così come conoscere le tecniche applicative.
- Verifica finale. Infine il consulente verifica e collauda il pavimento per garantire il raggiungimento delle prestazioni definite.
Il consulente del pavimento è quindi una figura trasversale capace si assolvere sia il compito teorico/progettuale che quello di controllo/direzione lavorai al fine di garantire il committente.
Il pavimento è una struttura essenziale
Non ci stanchiamo mai di ribadire come il pavimento sia una struttura essenziale di qualsiasi edificio, in ambito civile ed a maggior ragione, in ambito industriale. E non solo in ambito teorico. Infatti se la teoria delle costruzioni ci insegna che il pavimento è l’opera strutturale maggiormente esposta all’usura durante la vita utile di uno stabilimento, la pratica è molto più sostanziale.
In oltre vent’anni di attività nel ramo della consulenza e in mezzo secolo di esperienza nel ramo della pavimentazioni, abbiamo incontrato centinaia di clienti disperati per le condizioni dei loro pavimenti.
E questo era spesso dovuto ad errori, sbagli ed incomprensioni in fase di progettazione e realizzazione, ma anche e sopratutto a causa di consigli sbagliati e “sentititi dire”. Questo succede non tanto per disattenzione e superficialità del committente, ma molto spetto per la superficialità degli “addetti ai lavori” e del mercato stesso. La scelta degli Infissi, impianti, delle finiture murarie concentrano l’attenzione maggiormente rispetto al pavimento. Ma è questo che poi va ad inficiare sui processi produttivi anche a fronte di danni di lieve entità.
Infatti quale opera può causare maggiori problemi ai cicli produttivi di fronte ad un lieve difetto? Muri scrostati, infissi rovinati, imperfezioni sulle finiture, persino macchie di umidità sui soffitti non hanno lo stesso impatto di un tratto di pavimento consumato o saltato. Questo costringerà i carrelli a rellentare e ne consumerà le ruote, si riempirà di acqua e sporco, produrrà polvere.
IL CONSULENTE FA RISPARMIARE SOLDI AL Committente
Non ci giriamo intorno: fare un pavimento industriale ha un costo. Anche se si opta per il massimo risparmio, raggiungendo un costo di pochi €/mq, sarà sempre un’opera onerosa che pesa sul bilancio. Le superfici sono grandi, i materiali costano, e la manodopera specializzata si fa pagare. E quando si ottiene una quotazione molto bassa ci si dovrebbe fare qualche domanda.
I trucchi infatti sono tantissimi e bisogna prestarvi attenzione: qualità del CLS sottoproporzionata, quanità di materiale realmente messo in opera, tempi di lavorazione troppo brevi sono gli escamotage più diffusi per offrire prezzi concorrenziali. E chi ne fa le spese è sempre il committente. E si badi bene che la colpa non è del pavimentista, ma di chi progetta il pavimento, ed in ultima analisi del committente stesso che non ha le competenze per capire le proprie necessità.
Infatti, e qui è giusto sottolinearlo, non si tratta di una “truffa”, ma semplicemente di non capire le esigenze reali. Se devo comprare un mezzo per portare materiale su lunghe tratte non posso prendere un furgone con un motore da utilitaria. Il consulente serve per trovare il giusto compromesso tra il prezzo e le necessità. Ma sui pavimenti non funziona quasi mai così. Ed il cliente spesso si trova “smarrito” e non sa che ci possono essere soluzioni migliori per risolvere i suoi problemi. Daltra parte…
I pavimenti sono la principale fonte di contestazioni
Non è infatti un caso che i pavimenti industriali siano la principale causa di contenziosi del settore edile. Infatti, secondo dati dell’Atecap la maggior parte delle contestazioni sui manufatti in calcestruzzo in ambito industriale riguardano i pavimenti. Più del 70% di tutte le contestazioni e le cause riguardanti il calcestruzzo è inerente alla pavimentazione secondo dati Atecap.
Nella maggior parte dei casi non si tratta di pavimenti mal realizzati o, come si usava indicare nei capitolati ” non realizzati a regola d’arte”. ma semplicemente di prodotti non pensati sulla base della “Destinazione d’Uso corretta. E chi è che deve indicare la corretta Destinazione d’Uso? Il commitente, che attaverso il suo servizio tecnico, individua anche i parametri e redige il “capitolato”. Se per spingere una roulotte usiamo un motorino e questo si rompe, di chi è la colpa? Di chi ha costruito il mezzo? Di chi lo ha venduto o di chi lo ha acquistato per un compito che non poteva assolvere?
Questo punto di vista è stato recepito dalle Normative Tecniche ed è il nuovo punto di vista giurisprudenziale sulle contestazioni.
Il consulente aiuta la scelta del committente, redige il capitolato corretto e integra o sostituisce il progettista.
I pavimenti sono manufatti di enorme complessità
Infatti il vero problema è che i pavimenti e sopratutto gli “strati d’usura” sono elementi di enorme complessità che richiedono competenze specifiche. Invece sul mercato si viene a creare un evidente cortocircuito tra l’importanza del pavimento per il committente, la scarsa preparazione dei progettisti a riguardo, la poca chiarezza sulle tecniche di realizzazione, ed una massa di manodopera qualificata o non che diventa mera esecutrice delle richieste.
Di questa ignoranza generale se ne sono avvalsi per anni numerosi operatori per fornire prodotti scadenti e difformi da quanto realmente necessario ai committenti, ma anche e sopratutto progettisti poco informati e competenti che non hanno mai approfondito il complesso mondo delle pavimentazioni industriali, delle resine, delle applicazioni chimiche, e sono rimasti all’età della pietra.
Tuttavia. grazie al contributo dei pochi tecnici competenti e di alcune aziende leader del settore, come delle associazioni di categoria Atecap e Conpaviper, oggi abbiamo una legislazione meno approssimativa, dei regolamenti tecnici, che hanno portato ad una maggiore attenzione verso questo settore. Che è e resta complesso.
Perchè il pavimento è ancora oggi una struttura che viene realizzata ad hoc, sul posto e per tanto risente di una serie di variabili complesse. Si va dalla composizione chimica del CLS, al tempo di percorrenza delle betoniere, dalle condizioni climatiche, geologiche ed ambientiali del cantiere alla lavorabilità in fase di getto.
E per gestire tutte queste variabili serve ed è necessario unire competenze Teoriche e esperienza Pratica. Serve qualcuno che sia in grado di consigliare il committente e che lo accompagni fino a definire i cilci manutentivi.
E quando è necessario uno studio approfondito
Il consulente può avvslersi di un team di esperti multidisciplinare coordinandolo per il committente.
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