La velocità e l’efficienze del sistema postale e stradale persiano era certamente un’aspetto molto invidiato dagli Antichi Greci. Erodoto infatti racconta che
” Non c’è nulla al mondo che viaggi più veloce di questi corrieri persiani.. Né la neve né la pioggia, il caldo o il buio della notte impediscono loro di portare a termine il loro compito con la massima velocità“,
ma sopratutto Plinio ricorda come i Greci fossero assai indietro rispetto ai Romani nella costruzione di strade:
“I Romani posero ogni cura in tre cose soprattutto, che furono dai Greci neglette, cioè nell’aprire le strade, nel costruire acquedotti e nel disporre nel sottosuolo le cloache”
Pochi di noi sanno però che l’organizzazione stradale Romana fu copiata da quella già presente nell’antico impero Persiano. Quali erano quindi le caratteristiche di queste loro progenitrici?
Un certo genio costruttivo
L’antica Persia si distingueva non solo per la sua ricca storia culturale, ma anche per l’ingegnosità nel campo dell’ingegneria stradale e civile. Oltre alla costruzione delle strade, i persiani eccellevano nella costruzione di canali – come il canale dei faraoni, un canale di Suez ante-litteram- e nelle dighe.
La via Reale
La Via Appia dei Persiani era certamente la Via Reale, che congiungeva Sardi a Susa passando da Ninive. Da qui si poteva continuare per Pasgarte, o Persepoli e poi verso l’Indo o raggiungere la Via della Seta passando dalla Sogdiana e Samarcanda. Una via molto lunga, quasi 3000 chilometri, che collegava l’Asia centrale e l’India al Mediterraneo, ed una strada considerata una meraviglia della storia.
Ma come hanno costruito queste strade? Proviamo ad esaminare da un punto di vista tecnico le sofisticate tecniche utilizzate per la preparazione del terreno e la lastricatura delle strade persiane, che ne garantivano la durata nel tempo e la robustezza strutturale.
Preparazione del Terreno: Analisi Geotecnica e Compattezza
Il primo passo era la preparazione del terreno e la scelta del tracciato. La preparazione del terreno in Persia era un processo meticoloso che iniziava con un’approfondita analisi geotecnica del suolo circostante. I geotecnici persiani valutavano la topografia, la composizione del suolo e le condizioni idrogeologiche per determinare la resistenza e la portanza del terreno. Queste informazioni fornivano la base per il progetto di fondazione.
L’uso di attrezzature avanzate per la compattazione del terreno era essenziale per garantire una base solida. Attrezzi come rulli vibranti e compressori venivano impiegati per ottenere la massima densità possibile, riducendo la suscettibilità all’erosione e garantendo una superficie uniforme.
Lastricatura Precisione Geometrica e Materiali Avanzati
La lastricatura delle strade persiane si distingueva per la precisione geometrica e l’uso sapiente di materiali avanzati. La scelta accurata delle pietre era basata sulla loro resistenza e durabilità. Le pietre venivano tagliate con macchine di precisione per garantire dimensioni uniformi e angoli precisi.
L’impiego di malta avanzata a base di calce contribuiva in modo significativo alla coesione strutturale, riducendo al minimo il rischio di cedimenti. La disposizione geometrica delle pietre seguiva schemi studiati per ottimizzare la distribuzione del carico e aumentare la resistenza complessiva della strada.
Durabilità a Lungo Termine e Innovazioni Strutturali
L’approccio persiano alla costruzione delle strade si basava sull’ottenimento di una durabilità a lungo termine. L’uso combinato di materiali di alta qualità, tecniche di lastricatura avanzate e una fondazione robusta contribuiva alla resistenza delle strade persiane contro gli agenti atmosferici e il traffico.
Le innovazioni strutturali, come la progettazione di drenaggi efficienti e l’adozione di tecniche di interbloccaggio delle pietre, erano parte integrante del successo delle strade persiane nel mantenere la loro integrità nel corso del tempo.
Ogni 30-40 chilometri, presso le stazioni di posta dove era possibile rifocillarsi e dormire gratuitamente, c’erano square di operai pronte a manutenere le strade. E per quanto nei secoli la manutenzione sia stata alquanto carente, sono state utilizzate per circa due millenni e mezzo.
I ponti
Le strade Persiane percorrevano territori aridi, e accadeva raramente di dover attraversare dei corsi d’acqua. Ma talvolta era necessario attraversare fiumi dalla grandissima portata, come i due fiumi mesopotamici del Tigri e dell’Eufrate.
In questo caso i Persiani costruivano delle dighe: ponti bassi e massicci capaci non solamente di scavalcare le acque ma anche di fermarle e convogliarle. Questa tipologia di ponti lastricati è tipica dell’architettura persiana antica ed è stata riutilizzata in molte architetture medio orientali, partiche, poi arabe e turche.
Il successo di questo modello deriva anche dalla natura di molti corsi d’acqua medio-orientali, che hanno una portata molto variabile in base alla stagione ed al clima. Un ponte-diga era quindi funzionale anche a regolare gli effetti delle variazioni del flusso delle acque, creando bacini artificiali durante la stagione secca e mitigando il flusso in caso di piena.
Conclusioni
In sintesi, l’ingegneria stradale persiana era una combinazione sofisticata di analisi geotecnica, tecnologie di compattazione del terreno e lastricatura precisa. La durabilità a lungo termine delle strade persiane è un testamento all’abilità ingegneristica di questa antica civiltà. Studiare le loro tecniche offre non solo un’affascinante finestra sulla storia, ma anche preziose lezioni per gli ingegneri moderni impegnati nella progettazione di infrastrutture robuste e durevoli.
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