La progettazione del pavimento industriale in base alla normativa vigente
La normativa NTC- 2018 riconosce la pavimentazione industriale come una componente a tutti gli effetti della struttura edile.
In questo modo la pavimentazione, spesso relegata ad un appendice progettuale, quanto non a mero capitolato di massima, diventa manufatto strutturale, e richiede per questo la consegna di un progetto al genio civile.
Su questo punto si è fatto chiarezza dopo le richieste di regolamenti esplicativi da parte delle associazioni di settore, prima tra tutti la Conpaviper.
Cosa significa in pratica?
Che oggi i progettisti sono chiamati a prendersi la responsabilità della pavimentazione garantendo non solo la piastra, ma anche lo strato d’usura per 50 anni.
Ovviamente, come spesso accade nel nostro paese, il mercato non ha ancora recepito del tutto questo cambiamento. Tuttavia, ben presto tutti gli operatori saranno costretti ad adeguarsi al cambiamento, perchè la legge prevede nuovi oneri e responsabilità legali per il progettista e la direzione lavori.
In questo modo si è voluto cercare di porre freno ad un mercato che privilegia prodotti di scarsa qualità.
I pavimenti industriali infatti sono, ad oggi, tra i principali oggetti di contenziosi nell’ambito edile, dovuti spesso ad uno scollamento enorme tra la qualità dei materiali richiesti e le alte prestazioni richieste alla pavimentazione.
Nella pratica era come richiedere ad un meccanico di far gareggiare in Formula Uno una vecchia utilitaria.
La nuova norma
La norma NTC2018 cita espressamente le pavimentazioni industriali, riferendosi al documento del CNR- DT 211/2014 ‘ Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo ’.
Questo documento integra e supera in alcuni aspetti le norme UNI EN vigenti dando indicazioni progettuali e normative, ma anche definendo ruoli e responsabilità dei vari attori.
Il progettista diventa responsabile primario dell’opera, non solo nel verificare e dimensionare la pavimentazione agli Stati Limite, ma anche indicando i trattamenti richiesti e le lavorazioni per garantire la vita utile dell’opera che andrà esplicitata. Ovviamente, in caso di contenzioso, egli risponderà di quanto da lui previsto.
Questo comporta un cambiamento importante della figura del progettista che diventa elemento fondamentale del sistema, dovendo fornire tutte le specifiche tecniche per raggiugnere l’obbiettivo di un pavimento prestazionale.